Una bacchetta magica

di Antonio Koch e Gwénola Carrère, 2005
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Il potere inebriante della magia dura un attimo ed è bugiardo. Le conseguenze della sua forza sono tragicomiche. Solo un gesto primordiale consente a un cane e al suo padrone di tornare a casa interi. Una bacchetta magica mette in luce cosa implichi l’essere disattenti, precipitosi, il fare senza pensare. L’origine dei guai di Dug, infatti, non è la curiosità, bensì un misto di confusione e cedevolezza. Una bacchetta magica dichiara fin dal principio che la bacchetta magica è un oggetto pericoloso. E per un congruo numero di pagine dimostra al lettore quanto ciò sia vero. La piega catastrofica degli eventi, però, non incupisce né libro né lettore. Un messaggio fra le righe, implicito in quello che può essere definito stile o visione degli autori, suggerisce che una catastrofe può cambiare di segno - da negativo a positivo – se la si vive come un’esperienza. Antonio Koch e Gwénola Carrère compongono un libro che invita a uscire dai guai con ironia e fiducia, senza piangere.

Da Oggetti smarriti, di Giulia Mirandola, Catalogone, 2007

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