Che cos'è un bambino

di Beatrice Alemagna, 2008
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«Un bambino ha piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non per questo ha idee piccole.»

Che cos’è un bambino vuole dirci chi siamo e il perché. Sul volto ciascuno porta una storia diversa da leggere e da raccontare. Come questo libro e i ritratti che ne fanno parte. Ciascun bambino, dalla copertina in poi, porta su di sé tratti, pose, colori, segni, pensieri che lo rendono unico, in mezzo a tanti altri suoi simili. Che cos’è un bambino, tra un ritratto e l’altro, tra un bambino e l’altro, suggerisce di notare differenze. Vederle e nominarle non è un atto discriminatorio. Serve, invece, a crearsi una grammatica visiva che è pure una grammatica sentimentale. Se fossimo tutti uguali o ci vedessimo nello stesso modo, la realtà sarebbe piatta e ci sentiremmo terribilmente soli.

Da I Grandi e i Piccoli, di Giulia Mirandola,  
Catalogone 2009

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Il giorno che cambiò la mia vita

Cesare Moisè Finzi, 2009
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Cesare è un bambino un po' gracile e pauroso. Vive a Ferrara con i genitori e un fratellino. Sono i primi anni Trenta del Novecento, la vita della sua famiglia è tranquilla e agiata. Cesare frequenta la scuola, che non ama particolarmente. Gli piace invece passeggiare in città e giocare. Ama anche le vacanze, che la famiglia trascorre ogni anno al mare e in montagna, a Folgaria. E proprio a Folgaria, sul finire dell’estate del 1938, Cesare, che ha compiuto otto anni, apprende dal quotidiano che gli insegnanti e gli studenti ebrei saranno d’ora in poi esclusi dalle scuole governative. È il 3 settembre; il bambino capisce che la notizia pubblicata dal giornale riguarda anche lui, che la sua vita cambierà. Nella storia di Cesare troviamo gli anni del fascismo, delle leggi razziali e della seconda guerra mondiale raccontati con stile semplice e piano, come da un nonno o uno zio. Senza interrompersi, senza strafare, soprattutto senza enfasi, forti soltanto delle parole autentiche della verità, dichiarata e mai gridata.

Da una recensione di Eleonora Bellini su Il giorno che cambiò la mia vita, Mangialibri, 2009

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Il signor nessuno

di Joanna Concejo, 2008
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Una finestra. Una sedia. Un macina caffè. Un personaggio grigio che non è nessuno e che ogni sera, in silenzio, fabbrica stelle vere.

Il Signor Nessuno è voltato di spalle, davanti alla finestra e guarda oltre il davanzale. Un guardare lungo, che somiglia all’attesa e che con gli occhi del pensiero va lontano. La sensazione è di sospensione. È l’alba e, a quell’ora, chi non è sveglio, sogna. Scrive Roger Callois: «L’apparizione è lo strumento del fantastico: ciò che non può accadere e che tuttavia si produce, in un punto e in un istante precisi, nel cuore di un universo perfettamente sondato e dal quale si credeva bandito per sempre il mistero. Tutto appare come ogni giorno: tranquillo, banale, senza nulla di insolito, ed ecco che lentamente si insinua, o all’improvviso erompe, l’inammissibile.» Sulle pagine de Il Signor Nessuno accade esattamente questo.

Da Stelle, aria e nessuno, di Giulia Mirandola, Catalogone 2008

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Favole

Esopo e Simone Rea
Favole, 2012
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Un po' leoni, un po' asini, un po' formiche, un po' galline, un po' gatti, un po' zanzare, un po' volpi, un po' ratti. Animali o esseri umani? Giungono dalla Grecia del VI secolo a.C. e parlano in greco antico.

Giunte a noi da un'epoca, un luogo, un alfabeto, lontanissimi, la Grecia del VI secolo a.C. e il greco antico, le Favole di Esopo trattano di animali simili a noi e di un tempo contenuto e contenibile nel nostro 2012. Ciò le rende universali e le accomuna alla famiglia dei racconti di fiaba e a quelli mitologici. Come spiegarsi, diversamente, l'adesione di certi caratteri e maschere umane a taluni anfibi o felini o insetti o roditori o marsupiali? Non c'è passaggio, nelle tavole di Simone Rea, in cui animali e umani smettano il gioco di ri-guardarsi.

Da Ma l'anima era sempre anima di bestie, di Giulia Mirandola, Catalogone 2012

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La cìtila

Lorenza Natarella
La cìtila, 2013
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La Cìtila è la storia di un coming of age – quello della Lorenza bambina, che passa dall'infanzia alla "pre-pre-adolescenza" – ed è la testimonianza di un secondo approdo, l'esordio convincente di una giovane autrice completa. La Cìtila presenta uno spassoso universo di aneddoti e personaggi, e un efficace scorcio sulla vita interiore della protagonista. È una mitologia familiare e personale ricca di humour, ritmo, inventiva. Presenta tutti gli elementi più originali e riconoscibili dello stile di Natarella: il tratto "sporco" e spigoloso, la costruzione dinamica delle tavole, e soprattutto la voce che è già la sua firma: acuta, perentoria e insieme disinvolta, contaminata col dialetto quanto coi linguaggi tecnici, capace di divertire e commuovere.

Recensione di Daniele Zinni.
 

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E sulle case il cielo

Giusi Quarenghi e Chiara Carrer, 2009
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Uno scavo profondo sotto la superficie del corpo e dei pensieri, delle parole e delle visioni. un libro che riconosce alla vita il suo mistero e la sua verità, seguendo il filo continuo dell’esperienza, per dare voce a ciò che accade dentro e fuori da sé. 

E sulle case il cielo è una raccolta di 36 poesie, scritte seguendo il carattere mutevole delle stagioni. Sul frontespizio, una citazione richiama l’attenzione del lettore: «Perché i versi non sono, come si crede, sentimenti, sono esperienze.». È un messaggio di Rainer Maria Rilke, che il libro di Giusi Quarenghi e Chiara Carrer fa proprio. Di qui, la lettura di testi e immagini rilancia a ogni passo alcune domande: che cos’è la poesia? cosa non è? cosa sono i sentimenti? come avviene un’esperienza? E sulle case il cielo dilata lo spazio della lettura a una più estesa esperienza di ascolto, oralità e movimento, intrecciandosi con la musica, il canto e la danza.

Da Abitare la poesia, di Giulia Mirandola,
Catalogone 2008

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Vorrei avere

di Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani, 2010
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Vorrei avere non nomina mai la bellezza, ma è a essa che tende chi recita questo libro-preghiera. La sua lettura rivela che se il pensiero è laico, la natura no. Lei è sacra.

Vorrei avere interloquisce con la natura a un livello universale, rivolgendosi alle bestie, agli alberi, al cielo, al mare. Se il testo parla al singolare, dietro ogni pagina dobbiamo immaginare la voce di molti bambini, attratti dall'aspirazione a diventare come certi animali. Testo e figure plasmano desideri dello spirito. Gli animali di cui si parla hanno corpo, anima e cervello. Si vorrebbe rubare loro la coda, la corsa, la malinconia, l’allegria, i pensieri, lo sguardo. Tornano in mente alcuni versi del Libro di Giobbe: «Ma domanda alle bestie t’insegneranno. E agli uccelli del cielo ti spiegheranno. Gli strisciaperterra ti schiariranno. I pesci del mare t’informeranno».

Da Un canto di animali, di Giulia Mirandola, Catalogone 2010

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Gli altri

Susanna Mattiangeli e Cristina Sitja Rubio
Gli altri, 2014
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Il punto di vista del testo e delle prospettive aperte dalle illustrazioni, sono il tratto più particolare e ben riuscito dell'albo. Acquerelli veloci e trasparenti si sovrappongono a tinte vivaci. Gli altri sono quelli venuti prima di noi, ma anche quelli che verranno: un invito ad ampliare lo sguardo, aprirlo a una prospettiva storica, globale, una visione d'insieme che tenga conto delle particolarità di ognuno. L'ampiezza e i rovesciamenti continui del punto di vista parlano di qualcosa di magnifico e universale: l'incontro con gli altri, la scoperta e l'avventura della diversità. La consapevolezza che ognuno ha i propri pensieri, e fa le cose a modo proprio. Aspetto tra l'altro che si ritrova in molti altri albi dell'editore milanese Topipittori.

Recensione dal blog di Associazione Cartasraccia, 2014.

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Gli uccelli

Germano Zullo e Albertine
Gli uccelli, 2010
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Dettagli che cambiano il mondo. Una storia d’amore, che insegna a costruire ponti tra sé e gli altri, anche quando la strada sembra interrotta dalle differenze. 

I personaggi di questa storia non parlano la stessa lingua. Gli uccelli non usano l’idioma degli umani e gli umani non cantano al modo degli uccelli. Eppure una via per intendersi la troveranno. Al silenzio e all’ascolto non si arriva “saputi”, ci si educa, al fine, paradossalmente, di parlarsi di più e meglio. La convivenza pacifica tra diversi si costruisce a partire dalla costruzione di un linguaggio comune.

Da Un minuscolo dettaglio, di Giulia Mirandola, Catalogone 2010

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Quadri, quadretti e animali

di Marta Sironi e Guido Scarabottolo, 2012
€ 12 | Acquistalo su Topishop

Quadri, quadretti e animali, di Guido Scarabottolo e Marta Sironi, inaugura la nuova collana Topipittori dedicata all'arte. Si chiama PIPPO, acronimo di PIccola Pinacoteca POrtatile. «Ci pensavamo da tempo, a una collana sull'arte. Riguardo alle immagini, non ci piaceva l'idea di ricorrere a riproduzioni fotografiche», spiegano i Topipittori. «Riguardo ai testi, non ci piaceva l'idea di un taglio troppo didattico: per questo ci sono i libri di scuola. Invece ci piaceva l'idea di un libro ibrido: fra il grande gioco e la cosa molto seria. E soprattutto ci piaceva l'idea di un libro su una cosa bella che è l'arte, che fosse anche lui bello.» Il “grande gioco” è qui grande parco del leggere, del disegnare, del guardare, del colorare, del comunicare, del ripetere, dell'inventare, del dimenticare, del ricordare, dell'improvvisare, del preparare, del trovare, del segnare, del cancellare, dell'essere. In ogni momento della lettura, questo spazio di creazione, lo si attraversa con le matite in pugno.

Da Cose del vento che cambia,  di Giulia Mirandola,
  Catalogone 2013

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Zoo segreto

di Giovanna Zoboli e Francesca Bazzurro, 2004
€ 12,50 | Acquistalo su Topishop

A bordo di scarpette rosse, una bambina di nome Angelica ascolta i suoni della sua mente, esplora la materia delle emozioni, si guarda dentro.

Zoo segreto è un libro sull’andamento del pensiero. La protagonista è una bambina in viaggio, è di colore rosso, si sposta senza accompagnatori. In tutto è diversa da ciò che la circonda. Tinta e aspetto fisico la distinguono dal nero e bianco degli altri personaggi e le permettono di spiccare in ciò che mostra di saper fare e saper pensare.
Il lettore ne indaga il peregrinare, si mette in ascolto. Il gesto che Angelica compie in copertina – l’indice teso davanti alle labbra e lo sguardo dritto al suo interlocutore, un cavalluccio marino – è un’esplicita richiesta di attenzione e il presupposto per concentrarsi su ciò che si sta facendo, cioè leggere, ascoltando.

Da La forma dei pensieri, di Giulia Mirandola, 
Catalogone 2007


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